Così, di punto in bianco, ho deciso di accompagnare a Lourdes un’amica, che stava attraversando un momento critico: l’incontro con la Madonna avrebbe potuto risollevarla interiormente. Tornavo a Lourdes e il cuore mi palpitava forte come la prima volta, perché l’emozione che la Madonna ci dona è sempre nuova e intensa.
Mi veniva da piangere, il mio cuore era in subbuglio per le tante raccomandazioni di preghiera che dovevo presentare alla Madonna. Non sapevo da chi cominciare. Facevo fatica a presentarle le mie personali intenzioni perché guardandomi intorno c’era gente che aveva bisogno di Maria più di me e, forse, più di quanti si erano raccomandati alla mia preghiera. Mi è venuta spontanea questa invocazione, che conservo ancora nel cuore: «Mamma celeste, hai tanto da intercedere presso il tuo Figlio, tanto da lavorare perché i bisogni del mondo sono immensi e non tutti ti amano in maniera incondizionata, non tutti i tuoi figli sono perfetti o buoni. Mi ci metto anch’io tra questi, cerca almeno di accarezzare queste mie confidenze».
Sono andata nella città di Maria con il pellegrinaggio diocesano organizzato dalla PUACS.
Tra i pellegrini è nata una forte amicizia che ci ha permesso di creare uno spirito di famiglia a Lourdes e, oggi, qui a casa nostra. È bello dare una mano a chi ha bisogno, camminare a fianco di chi è in cerca di compagnia, sollievo e speranza. È bello poter dire: “Ci sono anch’io!”. E, così, anche la mia amica è tornata a casa miracolata da Maria e dalla mia prossimità.
Lina D’Aquino