Con il mio ritorno alla radio, dopo 27 anni, ho tirato fuori dal cassetto l’idea di raccontare il calcio a tutte le latitudini in maniera condivisa.
Sono passato dal mero mezzo di informazione (uno parla e gli altri ascoltano) ad uno strumento di comunicazione più ampio, perché mentre si va in onda siamo in diretta su una pagina Facebook dove tutti dicono la propria.
Non a caso ho chiesto a Radio Bussola 24 di condurre “Il pallone di tutti”, così chiunque può parlare, e non solo di calcio, e tutti possono ascoltare. Ho scoperto l’acqua calda, lo so! Ma mi piaceva l’idea di viaggiare tra le storie degli sport di squadra, passando dal commento per un rigore non dato alla Salernitana all’uomo che (tanto semplice non è) nella vita fa il dipendente pubblico, il marito, il padre, il presidente e l’allenatore della squadra che ottiene ai play off la promozione in seconda categoria.
O, ancora, alla storia d’amore tra la giocatrice di pallamano che lotta per lo scudetto e il pallanuotista che si batte per la salvezza nella massima competizione della sua disciplina.
Questo di “Insieme” è il terreno giusto per affermare con rinnovato vigore il senso della condivisione nello sport.
Sì, lo so, parliamo di sfide, dei duelli, dell’uno contro uno, delle rivalità, ma ritengo che anche nelle diversità dei valori, per mezzi tecnici e storia, si debba cercare sempre il punto di incontro su cui costruire la condivisione.
Ad una partita di calcio ci sono due squadre che si rincorrono, danno calci e si prendono (capita) a calci, mentre sugli spalti ci si arrovella il fegato per qualche dubbia decisione arbitrale o per dirne quattro a giocatori e tifosi avversari. Eppure, in quel preciso istante, sono tutti attori protagonisti di un momento di condivisione: vivere tutti insieme l’esperienza della prestazione atletica e le emozioni che produce.
Antonio Longobardi, conduttore “Il pallone di tutti” Radio Bussola 24