Dicembre andiamo, è tempo di… vacanze. Già, perché si avvicina, per il mondo scolastico, la sosta natalizia, anticipata dai fortunati che possono fare anche il ponte dell’Immacolata (scuole chiuse o meno).
Una sosta ci vuole. L’anno scolastico è cominciato col botto, con un ministro nuovo e tutte le antiche problematiche che ogni avvio settembrino porta con sé. Non solo, quest’anno c’è stata la discussione sui nomi: merito in prima linea. Nomi e significati. Scuola d’élite, classista piuttosto che inclusiva e via di questo passo.
Una sosta, allora, può far bene. Per gli studenti è senz’altro l’occasione di tirare il fiato dopo i primi impegni dei mesi appena trascorsi. Idem per i docenti, che ogni volta si trovano a fronteggiare un universo di situazioni differenti, che cambiano ogni anno, come cambiano di continuo le nuove generazioni. Forse non nella sostanza – perché a ben vedere bambini e ragazzi hanno da sempre alcune esigenze di fondo che non mutano mai: una su tutte quella di essere riconosciuti e la scuola lo sa bene – ma in tanti aspetti legati all’evolvere della nostra società, al mutare delle condizioni contemporanee.
Ad esempio oggi più che mai, in particolare per gli adolescenti, si pone la questione delle dipendenze: statistiche e indagini parlano di alcol, di cannabis… tematiche che necessariamente impattano nel rapporto quotidiano scolastico, nelle relazioni in classe. E buoni insegnanti – la gran parte del corpo docente – sono coinvolti, si prendono cura, nei modi e nei tempi che hanno a disposizione.
Insegnare è un mestiere usurante. Ecco un altro motivo per cui la sosta natalizia e le altre soste durante l’anno hanno valore. Si tratta davvero di riprendere fiato ed energie.
In questa sosta natalizia, inoltre, come tutti gli anni, incombe la problematica delle iscrizioni al nuovo anno scolastico. Il Ministero ha già diramato le disposizioni: le domande si faranno dal 9 al 31 gennaio prossimi. “Anche quest’anno – precisa il Ministero – le procedure si svolgeranno online per tutte le classi prime delle scuole statali primarie e secondarie di primo e secondo grado. Le iscrizioni online riguarderanno anche i percorsi di istruzione e formazione professionale erogati in regime di sussidiarietà dagli istituti professionali e dai centri di formazione professionale accreditati dalle Regioni e le scuole paritarie che, su base volontaria, aderiranno alla procedura telematica. La domanda resta cartacea per la scuola dell’infanzia”. E aggiunge tra l’altro – promettendo campagne di informazione e mettendo a disposizione il sito apposito e l’App Scuola in chiaro – che, come al solito, “si potrà presentare una sola domanda di iscrizione per ciascun alunno/studente, ma si potranno indicare fino ad altre due preferenze nel caso in cui la scuola scelta avesse un esubero di richieste rispetto ai posti disponibili”.
Basta una procedura digitale? No. La questione iscrizioni, che con la procedura digitale sembra potersi disbrigare con facilità e rapidamente, ha invece implicazioni importanti per le famiglie e gli studenti. E chiede tempo. Anche per questo la sosta natalizia potrà essere utile, magari cogliendo l’opportunità di affrontare nel modo migliore pensieri e discussioni tra genitori e figli, guardando al futuro. Perché questo è in gioco, tra ricerca di autonomia, progetti, ambizioni, e tanto altro.
Alberto Campoleoni
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