«Sant’Alfonso ci ha salvato»

Il fondatore della Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista nel ricordo di una delle sue figlie, suor Aurelia Cascone, missionaria in Zambia per molti anni.

Sono suor Aurelia Cascone della Congregazione delle Suore di San Giovanni Battista. Ritengo un privilegio essere concittadina di sant’Alfonso M. Fusco, mio fondatore. Da giovanissima suora, leggendo la sua vita fui colpita da queste parole: “Figlie mie, pregate per i popoli che non conoscono Dio… siate salde nella fede, pronte anche a dare il vostro sangue come i martiri”.

Un giorno fui interpellata dai miei superiori che mi chiesero se volessi partire come missionaria per l’Africa. Non potei che gioire: si realizzava un mio sogno!

Così, a 35 anni, raggiunsi lo Zambia. Non furono poche le difficoltà incontrate – la lingua, il clima, il cibo, le abitudini – ma a poco a poco, con la grazia di Dio, con la protezione di sant’Alfonso e l’aiuto delle consorelle, le superai. Cominciai ad inserirmi nelle attività apostoliche come catechista, aiutavo le famiglie nei villaggi, insegnavo alle donne a cucinare, a cucire, a pulire. Curavo soprattutto i poveri e i malati che mi consideravano come una loro mamma. In tutto questo fare sant’Alfonso mi accompagnava e mi sosteneva con le sue parole: “Quando si ama veramente il Signore, si affrontano tutte le difficoltà, tutte le lotte fino al completo olocausto”.

Alcune immagini di suor Amelia degli anni passati in Zambia

Non si fece attendere la prova!

Era la sera del 24 giugno, festa di san Giovanni Battista, nostro patrono. Eravamo a tavola per la cena, tre suore e due sacerdoti invitati per la festa patronale, quando cinque uomini incappucciati, vestiti da militari, irruppero in casa minacciando di ucciderci se avessimo urlato. Fummo tutti bendati e legati per ore e ore, mentre i banditi saccheggiavano la casa portando via soldi e ogni genere di beni. In quel momento tanto tragico e pauroso abbiamo tutti, nel proprio cuore, invocato l’aiuto di sant’Alfonso, ricordando le sue ultime parole: “Io vado via, ma dal cielo pregherò sempre per voi e non vi lascerò mai sole”.

Abbiamo avvertito una presenza quasi fisica che ci avvolgeva e una calma interiore che ci ha reso incoscienti del pericolo che stavamo correndo. I cinque malviventi, finite le loro razzie, si dileguarono. Noi, sconvolti per l’accaduto, ci sciogliemmo in lacrime, lacrime di emozione e di sollievo, esclamando: “Sant’Alfonso è stato con noi! Lui ci ha salvati!”.

Dopo tanti anni vissuti in missione, sono ritornata in Italia e vivo all’ombra del Padre Fondatore, a Casa Madre, in Angri.

Grazie, Signore,

                                                              Suor Aurelia Cascone

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