La primavera ci delizia con giornate più lunghe e calde, ma anche e soprattutto con odori e colori di cui dobbiamo ringraziare, tra i tanti insetti impollinatori, le laboriose api.
Conosciute principalmente per la produzione del miele, sia le domestiche sia le selvatiche, sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta. Garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo. Sapendo ciò dovremmo temerne più l’assenza che il ronzio nei nostri vasi e giardini!
In un singolo volo un’ape è capace di visitare tra i 50 ed i 100 fiori. Per un solo chilo di miele sono necessari quasi 60mila voli.
Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha avviato un progetto di monitoraggio chiamato BeeNet (beenet.crea.gov.it) che, anche attraverso l’uso di arnie tecnologiche capaci di fornire dati in tempo reale, consente di studiare i fattori di rischio a cui sono esposte.
Lo sanno bene gli apicoltori che anche nei nostri territori se ne prendono cura combattendo contro l’inquinamento, i pesticidi e gli insetti “predatori”, come le vespe, capaci di distruggere un intero alveare. Tante sono le realtà associative e imprenditoriali che hanno investito nella salvaguardia di questi piccoli insetti.
Nel 2022, la città di Benevento ha inaugurato un apiario urbano visitato da tanti piccoli cittadini col supporto di volenterosi e volontari apicoltori. Cosa fare nel nostro piccolo per garantire al pianeta tante profumate primavere? Supportare gli apicoltori, gli agricoltori che non utilizzano pesticidi, curare piante, siepi e giardini, far rimuovere i nidi di vespe e calabroni asiatici.
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ottimo lavoro bellissimo articolo
ninoilcontadino