La campagna nazionale dell’8xmille rilancia il progetto di inclusione sportiva “Si può dare di più” promosso dalla Caritas diocesana di Nocera Inferiore – Sarno grazie anche al contributo dei fondi dell’8xmille alla Chiesa cattolica.
Un’iniziativa che utilizza lo sport per costruire esperienze di inclusione per ragazzi e ragazze con limitazioni funzionali e che assume maggiore rilevanza con il riconoscimento dello sport nella Costituzione Italiana.
Lo scorso 20 settembre, infatti, si è concluso l’iter legislativo per l’approvazione del disegno di legge costituzionale n. 715-B, che vede come primo firmatario il senatore nocerino, Antonio Iannone, e la Camera ha approvato all’unanimità la modifica all’art. 33 della Costituzione introducendo il nuovo comma «La Repubblica riconosce il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psicofisico dell’attività sportiva in tutte le sue forme».
“Abbiamo fortemente voluto questo progetto che include ragazzi diversamente abili e normodotati – spiega don Vincenzo Di Nardi, direttore della Caritas di Nocera Inferiore – Sarno a Gianni Vukajnella nuova puntata della serie Firmato da te in onda su Tv2000 – e ci siamo riusciti grazie ai fondi dell’8xmille e alla sensibilità del nostro vescovo Giuseppe Giudice che ci ha sostenuti in questo percorso”.
Un cammino che si ispira, già nel titolo del progetto, anche alle note di “Si può dare di più”, la canzone resa celebre alla fine degli anni Ottanta da Tozzi, Ruggeri e Morandi, nonché inno della nazionale cantanti di calcio, che intona la forza dell’unione, della passione e del cuore. Un brano che rispecchia gli ideali di questo progetto di sport e solidarietà che mira a superare l’isolamento e la difficoltà di instaurare relazioni sociali che tanti ragazzi diversamente abili patiscono nella loro esistenza. E che offre, allo stesso tempo, anche la possibilità di fare sport in maniera sana e costruttiva.
In Italia, secondo dati Istat aggiornati al 2021, le persone con limitazioni gravi che praticano sport sono solo l’11%, percentuale che cresce in maniera significativa con limitazioni meno gravi, toccando quota 23,4%, ma comunque decisamente inferiore rispetto alla popolazione senza alcuna limitazione che arriva a 40,8%. Dati che evidenziano l’importanza di un progetto che associa i benefici della pratica sportiva a quelli della socialità.
A guidare i ragazzi in questo affascinante cammino, coordinati da Carmela Pacelli, ci sono educatori preparati e consapevoli anche del delicato ruolo che ricoprono. “La soddisfazione è quella di donare un sorriso – racconta Tiziana Genovese, istruttrice di basket del progetto -, la felicità ai ragazzi, la gioia di tutto quello che facciamo e tutto questo lo dobbiamo esprimere in campo”.
Un pensiero che si rintraccia nella storia di Rossella e di suo figlio Giuseppe, uno dei beneficiari del progetto della Caritas. “Non mi aspettavo che fosse così bello – spiega la giovane mamma – e soprattutto ho trovato persone preparate professionalmente per accogliere un bambino con le sue difficoltà”. Un luogo per azzerare le differenze e anche le diffidenze che a volte s’insinuano nei rapporti umani. E lo sport è certamente il traino migliore per fare squadra. Una cura che accompagna anche i genitori nella condivisione di un’esperienza da cui tutti possono trarre beneficio. “L’inclusione si sente – aggiunge commossa – e per me stare qui e assistere è importante perché avverto la normalità che spesso non sento altrove e soprattutto vedo mio figlio felice, che è la cosa più importante”.
Il progetto “Si può dare di più”, attivato nel 2022, è frutto di una rete di collaborazioni che coinvolge il Comune di Nocera Inferiore, l’Asl e diverse associazioni sportive del territorio. Le discipline a disposizione dei ragazzi sono atletica leggera e basket e si tengono nelle strutture dello stadio San Francesco, uno storico impianto sportivo polivalente, tra i più antichi d’Italia, e noto per ospitare le partite casalinghe della Nocerina, prima squadra della città.
Le testimonianze di don Vincenzo, Tiziana, Rossella e dei ragazzi del progetto sono al centro di un nuovo filmato della serie Firmato da te,che racconta, attraverso la voce dei protagonisti, cosa si fa concretamente con l’8xmille destinato alla Chiesa cattolica e segue le ricadute di un piccolo gesto nel vissuto di persone e luoghi. Un racconto in prima persona, senza filtri, con un montaggio serrato e cinematografico, che coinvolge lo spettatore nelle pieghe delle tante esperienze sostenute dalla carità cristiana.
Il programma, realizzato in collaborazione con il Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, mette in luce il valore della gratuità, tocca la carne viva di ferite che spesso non si vogliono vedere, comprende gli sforzi di una chiesa in uscita, che si prende cura dei più deboli. I video della serie tv mettono in luce i mille intrecci che la Chiesa cattolica è in grado di creare, donando possibilità e speranza, intervenendo con discrezione e rispetto, operando con creatività e positività nel presente dell’Italia che arranca.
Ogni anno, grazie alle firme dei contribuenti, si realizzano, in Italia e nei Paesi più poveri del mondo, migliaia di progetti che vedono impegnati sacerdoti, suore e i tantissimi operatori e volontari che quotidianamente rendono migliore un Paese reale, fatto di belle azioni, di belle notizie.
Destinare l’8xmille alla Chiesa cattolica equivale, quindi, ad assicurare conforto, assistenza e carità grazie ad una firma che si traduce in servizio al prossimo. La Chiesa cattolica si affida alla libertà e alla corresponsabilità dei fedeli e dei contribuenti italiani per rinnovarla, a sostegno della sua missione.
Sono tanti i progetti documentati nella serie in onda su Tv2000 e disponibili online sul canale YouTube 8xmille.
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