Armida Barelli ha conquistato il pubblico nocerino. La figura della Beata, fondatrice con padre Agostino Gemelli dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, nonché iniziatrice della Gioventù femminile di Azione Cattolica, ha affascinato gli oltre cento presenti alla presentazione del libro “La zingara del buon Dio”.
Il secondo appuntamento di Pagine Nuove, la rassegna letteraria promossa dal Mensile Insieme e dal Museo diocesano San Prisco, ha destato l’interesse di studiosi, insegnanti di religione, vecchi e nuovi soci di Azione Cattolica, appassionati di profili che hanno fatto la storia.
E Armida Barelli ha fatto e segnato la storia in campo ecclesiale, sociale, economico e politico. Soprattutto in campo femminile, riscattando la condizione della donna negli anni a cavallo tra il 1800 ed il 1900.
Nata nel 1882 in una famiglia lontana dagli ideali cattolici, grazie ad un’amica conosciuta negli anni del collegio in Svizzera, matura una consapevolezza sociale e cristiana che diventa vocazione di servizio all’umanità.
Gli interventi
All’incontro sono intervenuti Anna Aprea, presidente dell’Azione Cattolica diocesana, e Mafalda Maciariello, delegata della Campania di Azione Cattolica.
Maciariello ha detto: «La grande responsabilità che si ha è di trasmettere responsabilmente il racconto di queste vite, di fare in modo che queste figure di santità continuino a dire qualcosa alle nuove generazioni. Non possiamo perderci la sua eredità di coraggio: parlare chiaramente, pensare, progettare emettere su cantieri concreti».
Nel suo intervento, Giuseppe Palmisciano, direttore dell’Archivio e della Biblioteca diocesana, nonché studioso del Movimento cattolico, ha detto: «Armida Barelli è una donna che ha dato tutto alla Chiesa, all’Italia, all’associazionismo cattolico. Una donna che merita di essere conosciuta, divulgata e non assolutamente dimenticata».
«Il femminismo di questa donna – ha sottolineato Ernesto Preziosi, autore del libro e vicepostulatore della Causa di beatificazione – era anche la consapevolezza di come funzionavano le cose. Una lezione che ci deve incuriosire per farci approfondire ulteriormente questo profilo».
Il vescovo Giuseppe Giudice ha aggiunto: «È stata una grande testimone. Lei muore senza voce. Non ha però bisogno della voce perché tutta la sua vita ha parlato, testimoniato e testimonia. Questo significa essere donna».
Prossimi appuntamenti
Durante la serata trasmessa in diretta sulla pagina Facebook del Mensile Insieme c’è stato anche il tempo di ricordare l’udienza concessa da papa Francesco per ringraziare della beatificazione di Armida Barelli.
Sarà ancora visitabile per qualche settimana la mostra “Nulla sarebbe stato possibile senza di lei” sulla vita di Barelli allestita al primo piano della Curia vescovile di Nocera Inferiore, per informazioni scrivere a museo@diocesinocerasarno.it.
Il prossimo appuntamento con Pagine Nuove, dopo il debutto al Battistero e la presentazione di ieri, sarà il 20 novembre con “La si chiamerà Donna” di Giovanna Abbagnara.