Ogni anno in Italia 60mila donne si ammalano di tumore al seno. Il dato è stato diffuso dalla Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, che a ottobre promuove la campagna Nastro Rosa per informare e sensibilizzare le donne sull’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce dei tumori della mammella.
A raccontare come un controllo fatto al momento giusto possa salvare la vita è Patrizia Sereno, giornalista e insegnante. Quest’estate, mentre era ancora nel pieno delle attività scolastiche, ha ricevuto una telefonata per un controllo al seno. L’Asl Salerno, alla campagna di sensibilizzazione “Ci prendiamo cura di te”, attiva sul territorio circa tre volte l’anno, affianca una struttura dedicata stabilmente a pianificare i controlli per il seno e per la cervice uterina rivolti alle donne con un’età compresa tra i 50 e i 69 anni, d’intesa con i medici di famiglia. «Dunque – spiegano dall’ufficio stampa – nella nostra Asl lo screening è sempre attivo».
Patrizia, che ha da poco superato i cinquant’anni, tentenna un po’ ma alla fine accetta l’appuntamento che le viene fissato. Alla data in cui dovrebbe fare il controllo si sovrappone un impegno scolastico. All’inizio pensa semplicemente di non andare, poi invece chiama per avvisare. La persona che risponde al telefono, anziché far slittare il controllo di una settimana, glielo fissa per il giorno dopo.
L’iter è quello che tante donne conoscono bene: Patrizia fa prima una mammografia, poi un’ecografia. C’è un’ombra, un primo sussulto. Si procede con l’approfondimento e Patrizia è sottoposta ad altri esami: una risonanza magnetica con il contrasto e una biopsia. Il terribile sospetto è confermato: quell’ombra è un carcinoma, piccolo, aggressivo e silente. E c’è tutta una vita che le passa davanti e cambia in un attimo.
La giovane mamma racconta di aver subito un intervento chirurgico di mastectomia, con contestuale impianto di una protesi mammaria. Ma non è bastato. «Le cellule che hanno bussato al linfonodo sentinella non sono compatibili con la lesione di 4 millimetri emersa con i primi controlli» spiega. Infatti, gli approfondimenti successivi hanno riscontrato una seconda lesione di 13 millimetri. Per questo motivo deve sottoporsi ad un ciclo di chemioterapia adiuvante, per mettersi al riparo dall’alto rischio di una recidiva.
Per prepararsi al faticoso trattamento, che ha scelto di fare presso l’ospedale Andrea Tortora di Pagani, dove ha fatto la prima mammografia e dove, racconta, le hanno salvato una prima volta la vita, ha già tagliato un po’ i suoi meravigliosi capelli rossi. Mentre parliamo del difficile percorso, più volte i suoi occhi si riempiono di lacrime. La forza la attinge alzando gli occhi al cielo, amando la sua famiglia, coltivando le proprie passioni e il gusto del bello.
Con grande lucidità e coraggio ha deciso di raccontare la sua storia, mentre sta affrontando un percorso impegnativo, per lanciare un appello: «Vorrei ricordare a tutte le donne l’importanza della prevenzione. Io sono l’esempio della trascuratezza sanitaria, ho paura dell’ago, non ho mai visto fare un prelievo del sangue ai miei figli. Bisogna fare i controlli. A me è stata data una seconda possibilità. Sarei potuta andarmene senza capire neppure il perché».
Un appello che facciamo nostro e rilanciamo perché la possibilità di guarigione per tumori al seno che misurano meno di un centimetro è di oltre il 90%. A diffondere il dato confortante è la LILT.
A Patrizia, che è un’amica della prima ora di Insieme (fu lei nel 2005 ad intervistare per il numero zero di questa rivista don Franco Alfano, nominato vescovo da papa Benedetto XVI) assicuriamo affetto e una vicinanza sincera. Vicinanza che estendiamo alla sua famiglia in questo delicato tempo.
A tutte le donne ricordiamo che è possibile chiedere informazioni ai medici di famiglia per sottoporsi agli screening organizzati dall’Asl Salerno oppure chiamare direttamente il numero verde 800 998877 della Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori per prenotare una visita. Perché la prevenzione è sempre la risposta giusta.
Ti vogliamo bene Patrizia. Sempre e per sempre/Dalla stessa parte ci troverai.
Lo screening per la mammella. Che cos’è?
Lo screening è un programma di prevenzione che consiste nell’invitare, tramite il medico di famiglia, ad intervalli di tempo regolari, una determinata fascia di popolazione per effettuare un esame con l’obiettivo di scoprire la malattia prima della comparsa dei sintomi.
Perché è importante aderire?
Le persone che aderiscono faranno una mammografia presso i Distretti e gli Ospedali dell’ASL Salerno che sarà letta da due radiologi in momenti diversi e all’oscuro del referto altrui.
Se il test risulta negativo si verrà richiamati alla scadenza prestabilita.
Diversamente, è garantito l’accompagnamento nel percorso diagnostico di approfondimento e della cura.
A chi rivolgersi?
Al proprio medico di famiglia.
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