«Al cuore della democrazia» è il tema della 50a Settimana Sociale dei cattolici in Italia. L’appuntamento è a Trieste dal 3 al 7 luglio 2024. L’iniziativa è stata presentata all’Università Cattolica a Milano, in largo Gemelli, il 15 settembre scorso. Una scelta non a caso: «Se questo Ateneo esiste è perché ci sono state le Settimane sociali a partire dal 1907», ha detto monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale, introducendo i lavori della mattinata.
Nell’ambito del Cammino sinodale che la Chiesa italiana sta portando avanti «i temi di carattere sociale sono emersi costantemente, segno che i credenti si sentono corresponsabili della vita del Paese», ha dichiarato monsignor Luigi Renna, arcivescovo di Catania e presidente del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali. Per il presule, la Settimana sociale è «un grande appuntamento di discernimento. Le Settimane non sono un evento o una serie di eventi, ma un popolo che da più di cento anni cerca di vivere la cittadinanza, la presenza, la ricchezza dei valori che lo caratterizzano nel nostro Paese e nell’Europa, con lo sguardo aperto sul mondo».
Il documento preparatorio sviscera il concetto di democrazia e lo riveste di un significato nuovo che mette insieme logos e intelligenza, ragione e sentimento, come ha spiegato Elena Granata, docente del Politecnico e vicepresidente del Comitato Scientifico organizzatore delle Settimane sociali: «Ci voleva una parola che riportasse al cuore della democrazia che non è solo una forma di governo ma anche una forma di desiderio. E il desiderio è quello di vivere insieme volentieri, non perché costretti ma sperimentando la comunità come luogo di libertà dove tutti sono rispettati e protagonisti. Questa parola è “partecipazione”».
A delineare il programma in cinque tappe è stato Sebastiano Nerozzi, docente di Storia del pensiero economico in Università Cattolica e segretario del Comitato scientifico organizzatore della Settimana sociale: «Le Settimane sociali sono un processo che comprende la fase di lancio adesso, la fase di lavoro nei territori da novembre a maggio, l’evento a Trieste e la fase di generazione sui territori con idee e modalità nuove che andranno sperimentate».
A Trieste sono attesi 1.500 delegati, con una significativa presenza giovanile, provenienti da diocesi, associazioni e movimenti, esperienze locali. Fra i temi che verranno toccati: giovani e formazione, welfare, convivenza, lavoro, ambiente, pace, cultura e informazione. Gli eventi saranno per tutti, non solo rivolti ai delegati ma anche ai visitatori presenti in città.
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