«Ma dove è andato il parroco?». Sarà stata questa la domanda più frequente negli ultimi giorni, risuonata sul sagrato di molte chiese della Diocesi, davanti ai bui locali parrocchiali o agli uffici non aperti.
Molte delle nostre parrocchie, infatti, in queste sere, sono rimaste chiuse e senza la Messa; alcune sono state aperte solo per la preghiera del Rosario; altre per un funerale improvviso. Ma i preti dove sono andati?
E se tale domanda sarà potuta risultare alquanto inconsueta, ancor più curiosa sarà stata la risposta data da alcuni fedeli a chi impaziente cercava il pastore: «È andato a far un po’ di silenzio!».
Ecco la più semplice definizione degli esercizi spirituali del clero: fare silenzio. Sebbene apparentemente superficiale, questa risposta rende bene l’idea dei giorni appena trascorsi: fare silenzio perché parla qualcuno! Fare silenzio perché parla Lui, il Maestro.
«In quel tempo Gesù salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici che stessero con lui e anche per mandarli a predicare…».
Così l’evangelista Marco descrive il duplice compito dei sacerdoti: stare sul monte con Gesù, in silenzio, in intimità per caricarsi, riposarsi, riordinarsi e poi scendere e star fra la gente e portare la lieta notizia del Risorto.
Ecco, dunque, dove sono stati i nostri preti: in ritiro, sul monte di Caposele, all’ombra del caro san Gerardo, del suo santuario, per fare silenzio e riascoltare la Voce di chi, un giorno, li ha sedotti e fatti innamorare.
Grazie al predicatore mons. Arturo Aiello, vescovo di Avellino, hanno gustato la Parola inabissandosi nella II lettera che Paolo scrive al suo discepolo Timoteo. Cinque giorni di grande spiritualità, profondità, ma anche concretezza.
Gli esercizi spirituali del clero sono iniziati il 6 novembre e conclusi venerdì 10, con la Santa Messa presieduta dal vescovo mons. Giuseppe Giudice.
Sicuri della tenerezza di Dio che sempre ridona dignità e identità, che sempre ravviva i carismi datici, che sempre chiama ed ama, ora i nostri preti scendono, ritornano nelle loro città, riaprono le loro chiese, riaccendono le luci.
Attendeteli, accoglieteli, informatevi sui frutti degli esercizi e domandate loro: «Dov’è il mantello?» (2 Tim 13).
Don Giuseppe Villani