La Giornata diocesana del malato nel ricordo di Alfonso Russo

L’appuntamento cade nell’anniversario della morte del Servo di Dio, Alfonso Russo. La Giornata sarà celebrata presso il centro “Villa Silvia” di Roccapiemonte.
Il pannello inviato alle comunità della Diocesi

Un pannello con l’immagine del Servo di Dio Alfonso Russo e la preghiera per invocare la sua intercessione. È il dono che arriverà in tutte le comunità della Diocesi in occasione della Giornata diocesana del malato.

La celebrazione ricorre nell’anniversario della morte del fondatore della PUACS, avvenuta undici anni fa il 22 febbraio 2013.

Quest’anno, per la celebrazione diocesana, l’appuntamento è per sabato 24 febbraio presso il centro di riabilitazione “Villa Silvia” in Roccapiemonte.

Il tema della giornata è quello scelto da papa Francesco per la XXXII Giornata mondiale del malato, che ricorre l’11 febbraio: “Non è bene che l’uomo sia solo – Curare il malato curando le relazioni”.

«La solitudine, che è sempre da combattere, diventa più acuta nel tempo della malattia e della sofferenza; per questo motivo siamo invitati ad investire sempre di più sulla Pastorale sanitaria, formando operatori e volontari, per rispondere al comandamento del Signore, Dio trinitario, che non ama la solitudine», ha affermato il vescovo mons. Giuseppe Giudice.

La mattinata presso il centro “Villa Silvia” prevede l’accoglienza alle ore 10.30, la Santa Messa alle ore 10.45, un momento di condivisione e i saluti finali previsti per le ore 12.15.

A Lourdes nasce il sogno di Alfonso Russo della PUACS

Alfonso Russo, l’apostolo della sofferenza, fondatore della PUACS (Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza), si è recato in pellegrinaggio a Lourdes per la prima volta l’11 febbraio del 1963. La prima esperienza alla grotta di Massabielle gli cambia la vita.

Il primo pellegrinaggio di Alfonso

Il giovane Alfonso si reca pellegrino, insieme al suo padre spirituale e a pochi amici, in questo luogo che “unisce il cielo con la terra” per vivere l’esperienza del servizio agli ammalati. Era l’11 febbraio 1963. Alfonso, formatosi “all’ombra” di sant’Alfonso Maria de Liguori, grazie a due padri redentoristi, viveva già il servizio al mondo della sofferenza.

Pieno di entusiasmo si recava nelle case dove erano tenuti quasi “nascosti” gli ammalati e dava loro la possibilità di uscire, inserendoli nella comunità parrocchiale e nella vita sociale, aiutandoli a dare valore alla loro sofferenza, strumento di salvezza e redenzione. Quella prima esperienza a Lourdes gli cambia la vita. Il servizio ai malati, l’adorazione a Gesù nella Santissima Eucaristica e la preghiera alla Vergine Immacolata col Santo Rosario fanno nascere in lui il desiderio di consacrarsi totalmente al Signore.

Nasce così la Pia Unione Ammalati Cristo Salvezza la cui vocazione e missione è l’accoglienza della sofferenza.

Successivamente dà vita anche all’associazione Piccoli Discepoli della Croce: i suoi membri, inseriti nel mondo, partecipano alle sue vicende con lo spirito di consacrati per realizzare la propria santificazione e missione in modo speciale per gli ammalati, con particolare premura per i sacerdoti e i fanciulli infermi.

Il 14 luglio 2021 la Diocesi di Nocera Inferiore-Sarno ha tenuto a Pagani il rito di insediamento del Tribunale per le Cause dei Santi e il processo sulla vita, le virtù e la fama di santità di Alfonso Russo.

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