La parrocchia San Sisto II di Pagani – come ogni altra comunità – ha a cuore la cura degli ultimi. E tra gli ultimi vi sono anche gli ammalati e gli anziani che non escono più di casa. La loro condizione di vita, temporanea o definitiva, li costringe a non poter partecipare alla vita della comunità.
Per andare incontro alle loro esigenze, ci sono i ministri straordinari della Comunione, fedeli laici scelti e investiti di un mandato, che ogni settimana portano l’Eucaristia nelle case di questi ultimi. Mi piace ribadire che i ministri straordinari non portano la comunione ma l’Eucaristia a casa degli ammalati e degli anziani, dove per Eucaristia intendiamo non solo il Corpo Sacramentale ma anche il Corpo Mistico, cioè la presenza della comunità radunata dal Risorto. Compito di questo ministero è far sì che tutti possano sentirsi ed essere realmente parte della vita comunitaria, fatta anche di incontri e celebrazioni.
I nostri ministri straordinari si occupano di far visita, tenere compagnia, ascoltare, dire una parola, osservare se vi siano bisogni, provvedere a volte alla spesa, altre all’acquisto di medicine, altre al sostengo con la carità, segnalando situazioni complesse. Ma essi rappresentano soprattutto la comunità che va a casa della gente, perché nessuno si senta escluso.
Per questo motivo, insieme con i ministri, il parroco fa visita agli ammalati e agli anziani. Nel tempo di Avvento celebra l’Eucaristia in casa, perché vivere la celebrazione non resti per loro solo un desiderio mentre la guardano attraverso la TV, costretti a ricevere la Comunione al di fuori della Santa Messa. La visita si ripete in Quaresima per la recita della Via Crucis e per amministrare il Sacramento dell’Unzione degli infermi, affinché quella sofferenza sia offerta insieme ai patimenti di Cristo e si invochi la guarigione del corpo e la forza dello Spirito; e nel mese di maggio per la recita del Rosario o dell’Angelus e la benedizione della casa. In queste occasioni, ovviamente, è possibile chiedere di confessarsi.
Vorrei concludere con una nota sul termine straordinari che definisce il compito dei ministri della Comunione: extra (fuori da) ordinari, con il compito, cioè, di creare una frattura nell’ordinarietà degli ammalati e degli anziani perché possano uscire e andare all’incontro con la comunità. Proprio quello che fa l’Eucaristia: uno spiraglio oltre il tempo e lo spazio che ci fa affacciare all’eternità.
Don Giuseppe Pironti
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