Le Serve di Maria Addolorata ricordano il 152° anniversario di fondazione

Questo mese di celebrazioni si è arricchito dall’arrivo di nuove aspiranti, postulanti e novizie dall’Indonesia
La Santa Messa presieduta da don Domenico D’Ambrosi

Come ogni anno, anche quest’anno, il 13 luglio, abbiamo ricordato il giorno della nascita della nostra Famiglia religiosa di Suore Serve di Maria Addolorata di Nocera.

Sono 152 anni da quando nel villaggio di Casolla in Nocera Inferiore (SA) il 13 luglio 1872 si accese la prima luce.

Nel chiostro di Casa Madre in Portaromana di Nocera Superiore (SA), alle ore 17.30 c’è stata la Celebrazione Eucaristica presieduta da don Domenico D’Ambrosi, assistente spirituale dell’USMI diocesana di Nocera Inferiore-Sarno.

Con grande entusiasmo, il sacerdote ha delineato la figura della venerabile madre Maria Consiglia Addatis e della sua Opera, affidando alla nostra riflessione tre categorie da prendere in considerazione: gli adolescenti; le famiglie; gli anziani, che oggi maggiormente ci interpellano e rappresentano le emergenze del nostro tempo.

La copertina del libro sulle Suore Serve di Maria Addolorata

Era presente il nuovo sindaco di Nocera Superiore, Gennaro D’Acunzi, nativo di Portaromana, legato da affetto e ricordi al nostro convento, assieme alla moglie Cinzia Soriente.  

Ha fatto seguito la presentazione del libro: “Un roveto di carità che arde da 150 anni” Edizioni Insieme, curato da suor M. Agnese Pignataro.

Il volume è stato presentato dalla dott.ssa Maria Antonietta Iannelli, già funzionario della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Campania.

Il libro fa riferimento ai 150 di storia che l’Istituto ha vissuto e di cui ha fatto memoria il 13 luglio 2022.

Si è dato uno sguardo riconoscente al passato, leggendo la realtà attuale e proiettandosi con speranza verso il futuro.

«Il manifesto di fondazione»

Iannelli ha sottolineato, tra le altre cose, tre punti, che sono per così dire il manifesto di fondazione: la Sequela Christi, l’affidamento alla Vergine Addolorata, il servizio.

Tre punti essenziali ed inseparabili che si illuminano a vicenda. Si sono inserite nel racconto due voci di ex bambine dell’Istituto, oggi mogli, mamme e nonne, che hanno dato la loro testimonianza della formazione umana, spirituale, culturale e sociale che hanno ricevuto, unitamente all’affetto e alle cure materne, che a loro volta, oggi, riversano sulle loro famiglie.

«Abbracciare il futuro con speranza»

Ha concluso madre Maria Zingaro, priora generale, che ha lanciato la sfida ad «abbracciare il futuro con speranza», individuando alcuni cammini da percorrere: guardare alle «nuove orfane» che non hanno un punto di riferimento affettivo e educativo in una famiglia stabile; promuovere la dignità della donna, nella cura e attenzione alla vita; evangelizzare, portando Dio nei luoghi in cui viviamo, rendendoli più umani.

Siamo in un tempo non facile, ma «i tempi di crisi sono tempi di ricapitolazione della nostra storia di carità, di discernimento critico, sono i tempi di rinnovamento e rilancio missionario alla luce dell’attuale momento ecclesiale, come pure delle necessità, delle sofferenze e delle speranze dell’umanità contemporanea».

Con il rinfresco, assieme a canti e musica, abbiamo concluso, piacevolmente la serata.

Nuove aspiranti, postulanti e novizie

Un tempo di grazia per la congregazione che si arricchisce di nuove vocazioni. È in corso in Indonesia la visita della priora generale.

Durante questi giorni, madre Maria Zingaro ha accolto nuove aspiranti, postulanti e novizie.

Madre Maria Zingaro con le giovani indonesiane

Nella foto, la priora generale con le giovani indonesiane che il 22 luglio 2024 hanno detto il loro “sì” al Signore e hanno iniziato il loro cammino di formazione nella Famiglia religiosa fondata dalla venerabile madre Maria Consiglia Addatis.

A.P.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts