Il vocabolario dell’estate e la M che manca

Proviamo allora a divertirci nel comporre un vocabolario della bella stagione

Si sa che l’estate è anche il tempo del gioco e dell’enigmistica, tra rebus e cruciverba, mentre il sole batte a più non posso. Proviamo allora a divertirci nel comporre un vocabolario della bella stagione.

A come afa. Gli appelli a trattare bene l’ambiente, tema centrale nel magistero di papa Francesco, non sono ascoltati e, ogni anno, si assiste al solito aumento record delle temperature. B come battigia. Le spiagge sono sempre più affollate e, più bello è il posto e più pulito il mare, e più si fa fatica a trovare uno spazio dignitoso per godersi la giornata. C come caos: in autostrada, al lido, finanche nelle fresche oasi di montagna. D come dirupo. Nemmeno andar nei boschi è tranquillo e l’imprudenza dei turisti li porta a seguire sentieri irti di pericoli. Attenzione!

E come esagerazione. L’estate è un po’ come il sabato dopo una settimana di scuola o di lavoro. Si deve fare questo e quest’altro, finendo per stancarsi.

F come felicità. Alcune sembrano un po’ apparenti e di certo poco durature. G come girovagare. Bello, vero, ma vuoi mettere con la propria casa-dolce casa? H come hotel. Sempre più cari (come lidi, trasporti e così via). I come immersioni. La natura è fantastica sopra e sotto al livello del mare, ma vuoi mettere il rischio! Meglio una bella immersione in un libro (lettera L). Può capitare di leggerne uno davvero brutto e i giorni di ferie sono pochi (è dimostrato che un giorno di ferie duri meno di un giorno di lavoro).

N come negozi. Quello dello shopping nelle città di mare: acchiappa-turisti come certi ristoranti. O come ozio, ma non troppo. Rischiereste di ritrovarvi doloranti e con i muscoli a pezzi. P come preparazione (della valigia). Una fatica farci entrare tutto senza dimenticare niente e senza incorrere in un peso eccessivo al check-in dell’aeroporto.

Q come “Quando, quando, quando”. L’estate è anche tempo di concerti e di musica, ma scampate da trapper e autotune. E ancora R come ritorno a casa (prima o poi vi tocca con tutta la malinconia del caso); S come sabbia; T come temporali estivi; U come umidità; V come visita a una grande città (d’estate diventano roventi); Z come zanzare.

Tutto negativo? No. Vi sarete accorti che manca una lettera (oltre alla J, K, W, X, Y con le quali è arduo trovare corrispondenze e che, ai tempi delle mie elementari – si chiamavano così! – i maestri omettevano). Manca la M: M come Messa. Nostro Signore non va in vacanza. E le chiese sono sempre piuttosto fresche, accoglienti, ritempranti. Soprattutto non sono pericolose. Alcune hanno i ventilatori, tutte hanno la frescura della Parola di Dio.

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