L’Avis di Angri ha spento 30 candeline

Nel nome della promozione della cultura della donazione premiati i volontari benemeriti, svelato un murale di Leticia Mandragora e ricordata la figura del vignettista angrese Peppafè
Da sinistra: Domenico Marrazzo, i volontari dell’Avis e Aldo Severino

L’Avis e la città di Angri hanno vissuto un momento di grande significato. Lo scorso 27 settembre è stato celebrato il 30esimo anniversario dell’Avis Comunale di Angri OdV.

L’evento, svoltosi nello spazio adiacente alla sede di via Dei Goti, Fondo Rosa Rosa, ha visto la partecipazione di numerosi donatori, volontari e personalità del territorio.

La conduzione dell’evento, affidata al giornalista e moderatore Aldo Severino e al presidente dell’associazione Domenico Marrazzo, ha visto la presenza di don Alfonso Giordano e don Luigi La Mura.

Don Luigi ha sottolineato l’importanza di prendersi cura del prossimo. Ha fatto una riflessione sul valore della generosità, che confluisce nell’atto del dono: un gesto che diventa un segno tangibile all’interno di una comunità.

Il murales

Un altro momento clou della giornata è stato lo svelamento del murales realizzato dall’artista Leticia Mandragora.

Quest’opera, che abbellisce lo spazio esterno della sede, rappresenta una celebrazione visiva del dono e della vita.

È un richiamo potente all’importanza di contribuire al benessere altrui.

Infine, non è mancato un toccante ricordo del compianto Giuseppe Afeltra, affettuosamente conosciuto come Peppafè.

Da sinistra: Domenico Marrazzo, i volontari dell’Avis e Aldo Severino

In un momento di commozione collettiva, è stato svelato il suo lavoro “Frida Kahlo”, simbolo di passione e creatività.

Peppafè ha rappresentato e rappresenta un figlio di Angri da ricordare, un esempio di perseveranza per tutte le persone che si avvicinano al mondo Avis.

L’Avis Comunale di Angri, attraverso questo evento, ha premiato i donatori benemeriti, celebrando la storia dell’associazione e della sua comunità. Ma, soprattutto, ha rinnovato il proprio impegno a promuovere la cultura della donazione, testimoniando che la vera ricchezza risiede nella capacità di prendersi cura degli altri.

Vincenzo Nasto

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