L’Assemblea sinodale delle Chiesa in Italia si terrà a Roma, nella Basilica di San Paolo fuori le mura, dal 15 al 17 novembre. Un momento di confronto e dialogo sulle priorità della Chiesa italiana.
Alla tre giorno parteciperà anche la nostra Diocesi. Ci sarà il vescovo monsignor Giuseppe Giudice ed i referenti sinodali diocesani don Fabio Senatore e Giovanna Civale.
Il tema è stato al centro della serata sinodale dello scorso 30 ottobre al Palazzo di vetro di Corbara. Un momento per fare il puto sul Cammino sinodale diocesano e proiettarsi ai prossimi mesi, quando entrerà nel vivo il Giubileo della Speranza.
È stato presentato il logo che accompagnerà il 2025 della Diocesi e intonato l’inno che animerà le celebrazioni.
Al termine dell’incontro, a cui ha preso parte anche il sindaco di Corbara, Pietro Pentangelo, il Vescovo ha indicato i primi appuntamenti del prossimo Anno Santo.
Nel 2024: il 19 novembre, alle ore 19.30, presso il Centro pastorale della Cattedrale ci sarà la presentazione del libro di Angelo Scelzo “Verso il Giubileo del 2025. Il mondo ha sempre venticinque anni”; il 29 dicembre, alle ore 17.30, in Cattedrale la Messa di apertura.
Nel 2025: il 3 maggio il pellegrinaggio a Pompei; il 4 giugno il pellegrinaggio a Roma per attraversare la Porta Santa.
I giorni romani
Intanto, dal 15 al 17 novembre a Roma si terrà la prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, una delle tappe della “fase profetica”, ultimo tratto del Cammino sinodale nazionale.
Nella Basilica di San Paolo fuori le mura si ritroveranno oltre mille delegati e Vescovi per confrontarsi sui Lineamenti, il testo che raccoglie i risultati finora raggiunti e propone alcune traiettorie pratiche.
Secondo quanto stabilito dal Regolamento, partecipano all’Assemblea i Vescovi, i referenti diocesani (in proporzione al numero di abitanti della Diocesi), i componenti del Comitato del Cammino sinodale, i Direttori degli Uffici e Servizi della Segreteria Generale della CEI, alcuni esperti e invitati
La prima Assemblea sinodale è chiamata a lavorare sui Lineamenti per poi giungere allo Strumento di lavoro, in vista della seconda Assemblea sinodale in programma, sempre a Roma, dal 31 marzo al 4 aprile 2025.
I Lineamenti si aprono con una lunga premessa che ripercorre le fasi “narrativa” e “sapienziale”, presentando i primi frutti della “fase profetica”, alla luce della visione ecclesiologica del Concilio Vaticano e della ricezione delle prospettive conciliari da parte del magistero petrino e delle Chiese in Italia. I capitoli si articolano attorno a tre nuclei: il rinnovamento della mentalità ecclesiale e delle prassi pastorali; la formazione alla fede e alla vita; la corresponsabilità. Il tutto nell’orizzonte missionario, nello stile della prossimità.
Il documento traccia le condizioni di possibilità perché le comunità ecclesiali siano più snelle, più missionarie e più accoglienti. In quest’orizzonte, si è delineata la necessità di operare sul terreno della cultura e dei linguaggi, nell’ambito dell’iniziazione cristiana e della formazione, sul versante della corresponsabilità e della trasparenza.
La Chiesa italiana riunita a San Paolo fuori le mura
L’Assemblea si aprirà venerdì 15 novembre con gli interventi del cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della CEI, e di Erica Tossani, della presidenza del Comitato nazionale del Cammino sinodale.
La relazione principale è affidata a monsignor Erio Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale. Sarà invece Pierpaolo Triani, della presidenza del Comitato a presentare le modalità di lavoro.
La giornata di sabato 16 sarà dedicata al confronto nei tavoli sinodali. Alle 15 è prevista la Lectio sull’icona biblica a cura di don Dionisio Candido, responsabile dell’Apostolato biblico della CEI, mentre alle 18.30 è in programma la celebrazione dei Vespri e la preghiera per le vittime di abusi.
Domenica 17, dopo la presentazione dei lavori dei tavoli sinodali, il cardinale Zuppi e monsignor Castellucci concluderanno l’incontro, affidando quanto emerso alle Diocesi. Alle 12.30 si terrà la Celebrazione eucaristica.
«Il tema del Cammino sinodale – spiega monsignor Castellucci in uno dei video che accompagnano la preparazione dell’Assemblea – è l’orizzonte missionario nello stile della prossimità. Abbiamo vissuto tre anni di lavoro nelle Diocesi attorno alla parola “missione”: non si tratta di ritoccare meccanismi interni, di rivedere spazi e tempi, ma di rispondere a ciò che ci viene chiesto dalla società. Siamo in una società pluralista, in un tempo particolare, usciti dalla pandemia che lascia ancora degli strascichi, in un momento in cui le persone perdono la speranza. Noi cristiani dobbiamo rispondere a chi ci domanda ragione dalla speranza che è in noi».
I Lineamenti
I Lineamenti indicano la sinodalità come percorso ecclesiale. Il Cammino sinodale è stato ispirato dalla visione di papa Francesco di una «Chiesa in uscita» e dal Concilio Vaticano II, che ha indicato la necessità di una Chiesa più aperta e partecipativa.
Papa Francesco ha sottolineato che la sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio, invitando le comunità a riflettere su come essere Chiesa oggi e sulla necessità di un rinnovamento missionario in risposta alle sfide attuali.
Le tre fasi
Il Cammino sinodale delle Chiese che sono in Italia ha vissuto tre fasi. La fase narrativa (2021-2023): in questa fase, tramite gruppi di ascolto e iniziative a livello locale, la Chiesa ha raccolto esperienze e desideri dei fedeli. Le sintesi emerse hanno evidenziato il desiderio di una Chiesa accogliente e inclusiva, in grado di dialogare e ascoltare la società, attenta soprattutto ai bisogni dei poveri e degli emarginati.
La fase sapienziale (2023-2024): è stata caratterizzata da un processo di discernimento spirituale, nel quale le comunità hanno riflettuto sulle sfide pastorali, utilizzando l’icona biblica dei discepoli di Emmaus. La riflessione si è concentrata su cinque temi centrali: missione, comunicazione, formazione, corresponsabilità e strutture ecclesiali.
La fase profetica (2024-2025): quest’ultima fase, che culminerà con il Giubileo del 2025, mira a definire orientamenti operativi e decisioni concrete che possano dare forma a una Chiesa rinnovata e missionaria.
Il Cammino sinodale ha come obiettivo rinnovare la Chiesa italiana, rafforzando il suo ruolo missionario e la sua capacità di evangelizzare in una società sempre più secolarizzata.
Tra i punti chiave emergono: la comunione e la partecipazione dei fedeli, promuovendo una Chiesa più inclusiva e collaborativa; la missione evangelizzatrice, ponendo l’accento sull’annuncio del Vangelo nella quotidianità; l’importanza di un cambiamento d’epoca, che richiede di adattare la missione e le strutture ecclesiali alle nuove esigenze sociali e culturali.
Prossimità, strutture e dialogo
Il documento sottolinea la necessità di una Chiesa che non sia ripiegata su sé stessa, ma che si apra al mondo. In quest’ottica, l’Assemblea sinodale dovrà discutere alcune linee guida operative per il rinnovamento ecclesiale.
Stile di Prossimità: la Chiesa è chiamata a essere vicina alle persone, ascoltandone le sofferenze e i bisogni, promuovendo uno stile missionario che valorizzi l’incontro personale e la presenza sul territorio.
Riforma delle strutture: viene sottolineata l’importanza di adeguare le strutture della Chiesa affinché siano più agili e adatte alla missione, favorendo la collaborazione tra i diversi ministeri e laici.
Dialogo interreligioso ed ecumenico: la Chiesa italiana vuole rafforzare i legami con le altre confessioni cristiane e le altre religioni, promuovendo un dialogo costruttivo per la pace e la solidarietà.
A Roma, dal 15 al 17 novembre, si metteranno le basi per raggiungere questi obiettivi.
- Scout Agesci Angri 2, cinquantesimo anniversario tra storie e ricordi
- Terra di santità
- Fiorangela: “Se sono viva, devo rendere felice qualcuno”
- Natale 2024: riguardare il cielo. Il messaggio del vescovo Giuseppe Giudice
- Cercatori di Luce