In queste ultime settimane il tema della cittadinanza ha animato un acceso dibattito nel mondo politico e della società civile.
L’attenzione del Ministero dell’Istruzione e del Merito è alta sul tema dell’immigrazione, tanto che ha varato un piano teso a migliorare l’integrazione degli alunni stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado.
È il decreto-legge 31 maggio 2024, n 71, “Sport e Scuola”, convertito in legge il 23 luglio scorso.
Dal prossimo anno scolastico docenti specializzati si occuperanno degli studenti immigrati con un livello insufficiente di conoscenza della lingua italiana.
Oltre al docente dedicato saranno previste anche attività di potenziamento didattico in orario extracurricolare. Strumenti per una potenziale maggiore e migliore integrazione.
Il provvedimento del MIM mira a contenere la dispersione scolastica degli alunni con background migratorio, molti dei quali abbandonano gli studi già a partire dalla scuola media.
I dati raccolti dal Dicastero ci informano che alla scuola primaria la loro presenza registra una percentuale che supera il 15%, numero che si riduce drasticamente alla scuola media e ancora di più alla superiore.
La dispersione scolastica è un fenomeno preoccupante che ricade pesantemente sul futuro di tutti i giovani, stranieri e italiani. Senza una formazione professionale, la direzione è quella del lavoro precario con le conseguenze che possiamo immaginare in termini di progetto di vita.
Non è difficile ipotizzare che per i giovani stranieri, lontani dalle origini, ai margini delle città occidentali, con una identità sospesa, l’incertezza esistenziale sarà più marcata e il rischio di aderire a ideali estremisti più alto.
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