La comprensione del testo, la velocità di lettura, la competenza ortografica e logico-matematica. Ma anche le abilità metafonologiche (capacità di percepire, riconoscere, elaborare e manipolare i suoni che costituiscono le parole, ndr) e il linguaggio. Sono le competenze approfondite con lo screening dei disturbi dell’apprendimento tra gli alunni di Angri.
Lo studio ha restituito una situazione in chiaroscuro. In particolare, tra i 472 bambini che frequentano l’ultimo anno della scuola dell’infanzia e il primo e secondo anno della primaria protagonisti della ricerca effettuata da LiberaMente Imparo.
Lo screening è stato effettuato in cinque istituti scolastici di Angri tra aprile e giugno scorsi, quando si presume che i programmi siano in fase di completamento e le competenze acquisite.
Le modalità
Uno screening realizzato grazie al contributo del Premio She’s Next (iniziativa di Visa Italia in collaborazione con il Corriere della Sera) per identificare precocemente possibili disturbi dell’apprendimento.
Ai genitori dei piccoli studenti è stata inviata una relazione dettagliata circa le abilità scolastiche dei propri figli.
È stata, inoltre, data la possibilità a ciascuno di conferire con gli specialisti per delucidazioni in merito ai risultati emersi.
Colloqui che hanno restituito la sorpresa di alcuni e il ringraziamento di altri per aver scoperto possibili criticità.
I test hanno valutato «le abilità necessarie per l’avvio della letto-scrittura nella scuola dell’infanzia e l’andamento delle competenze scolastiche nella scuola primaria», ha spiegato Monica Della Femmina, logopedista della cooperativa LiberaMente Imparo.
Per ogni alunno è stata strutturata una griglia di osservazione che ha valutato: postura ed impugnatura all’atto dello scrivere ed eventuali disturbi semplici del linguaggio.
«Se un bambino siede in maniera composta ed impugna correttamente penne e matite è facilitato nello svolgere le attività di lettura e scrittura. Al contrario, un bambino che non adotta una postura corretta o con un’impugnatura non adeguata mostra maggiore fatica nello scrivere e nel leggere penalizzando di conseguenza la prestazione scolastica generale», ha analizzato la specialista.
Infanzia
Nella scuola dell’infanzia, ha analizzato Della Monica, è stato rilevato che «il 26% dei bambini testati non ha un’impugnatura ottimale, mentre solo il 5% assume una postura scorretta. Un campione abbastanza consistente (circa il 17% del totale dei bambini indagati) mostra delle difficoltà nel linguaggio».
Criticità che, se non seguite, «potrebbero cristallizzarsi in un vero e proprio disturbo tale da compromettere anche le future capacità di apprendimento».
La maggioranza dei bambini, 70%, «riconosce in maniera soddisfacente le lettere».
Un’altra competenza che ha evidenziato marcate difficoltà nei bambini, circa il 34%, riguarda la metafonologica. In questo caso «si rileva che circa il 57% degli alunni ha commesso molti errori nella prova di fusione delle sillabe».
Nella comprensione del testo, «il 31% dei bambini ha evidenziato difficoltà moderate e gravi nella risposta alle domande ricevute dopo la lettura di un brano».
Nelle prove di competenza matematica «i risultati sono abbastanza incoraggianti con un’ampia maggioranza di alunni che ha superato brillantemente le prove di riconoscimento dei numeri (71%), di conteggio (dove addirittura con il 97% di bambini ha ottenuto il massimo o quasi) e di corrispondenza numerica (81% di eccellenze)».
Primo anno di scuola primaria
Per gli alunni di prima la correttezza di impugnatura e postura ha evidenziato dati «sorprendentemente preoccupanti», ha detto la professionista.
Infatti, rispetto alle rilevazioni fatte all’infanzia, «risulta che la percentuale di bambini con un’impugnatura scorretta è del 24%».
In miglioramento la percentuale che riguarda i bambini con difficoltà del linguaggio, «che scende all’8%. Un dato sicuramente migliore della scuola dell’infanzia, ma che comunque deve destare una certa preoccupazione per genitori e insegnanti».
Nelle prove di lettura, scrittura e comprensione emergono «dati abbastanza preoccupanti con un 45% di alunni che legge lentamente e un 23% che legge in modo non corretto».
Lo stesso vale per «la comprensione del testo, dove circa il 39% di alunni non comprende correttamente.
Infine, anche la scrittura mostra dati allarmanti con il 50% degli studenti che ha commesso un numero elevato di errori nella prova di dettato».
Nella competenza matematica, i risultati delle varie prove sono «abbastanza incoraggianti anche se bisogna rilevare delle evidenti difficoltà per quanto riguarda il calcolo a mente».
Secondo anno di scuola primaria
Gli studenti della seconda hanno mostrato «percentuali di difficoltà di impugnatura e postura molto simili alla classe precedente.
Invece, la percentuale rilevata di bambini con difficoltà del linguaggio (5%) risulta inferiore rispetto alle precedenti classi di istruzione».
Come per la prima, i test riguardanti i requisiti dell’apprendimento hanno evidenziato «migliori livelli per quanto riguarda la velocità (sufficienza raggiunta da circa 3 studenti su 4) e l’accuratezza (solo il 9% dei ragazzi ha fatto errori rilevanti) di lettura».
Dati «ancora allarmanti sono emersi, invece, dai test di comprensione che evidenziano come circa il 50% non sia sufficientemente abile nel comprendere un testo ascoltato o letto. La prova di dettato ha evidenziato che circa il 75% degli studenti mostra scarsa consapevolezza ortografica».
In linea generale, «le competenze matematiche testate risultano in linea con gli apprendimenti standard della seconda. Migliorato anche il calcolo a mente, che vede un risultato sufficiente per almeno l’84% degli studenti testati e solo il 6% rientra in una fascia di richiesta di intervento».
L’analisi compiuta da Liberamente Imparo restituisce una fotografia molto seria, che richiede interventi urgenti.
Simili iniziative private andrebbero maggiormente sostenute per sopperire alle mancanze del pubblico, in questo modo si emergerebbero lacune che, evidenziate tardivamente, potrebbero comportare serie problematiche.
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