Nel borgo medievale Terravecchia, conosciuto come Borgo San Matteo, posto alle pendici del monte Saro, si erge maestosa la chiesa di San Matteo che, come una sentinella, veglia sulla Città di Sarno.
La chiesa, fatta costruire da Indolfo, conte di Sarno, di struttura gotica e caratteri stilistici di fattura bizantina, è stata in origine la prima parrocchia di Sarno. Risale, infatti, al 1280 così come si legge su una iscrizione posta sull’altare maggiore; nel 1625 vennero invece aggiunti la sagrestia e il presbiterio e durante i secoli successivi subì ulteriori interventi che ancora oggi non riescono ad annullarne la bellezza originaria.
Nel 1632, grazie al Vescovo Frate Sisto Pironti, la porta d’ingresso principale fu ampliata e ricostruita in noce. Nel corso del 1854 il Rettore, don Mariano De Lise, fece costruire delle stanze per il parroco, oltre a far elevare di due piani il campanile sul quale, nel 1872, furono posti un orologio con suoneria ancora funzionante e due campane di bronzo.
Percorrendo l’antico borgo si giunge al cancello che conduce alla chiesa di San Matteo. L’ingresso principale, a destra, è affiancato dal campanile visibile da tutta la città di Sarno e non solo.
Il portale con arco a sesto acuto, sormontato da una bifora, dà accesso all’edificio sacro che si presenta a tre navate, sormontate da volte a crociera e divise tra loro da otto archi a sesto acuto, quattro a destra e quattro a sinistra, a loro volta sovrastati da aperture della stessa tipologia. La navata sinistra ospita l’affresco della cosiddetta “Madonna Greca”.
Il presbiterio accoglie il coro ligneo e un altare marmoreo ottocentesco; esso è illuminato da due finestre rettangolari poste sulla parete di fondo.
Entrando nella chiesa si percepisce l’importanza vissuta dalla città di Sarno nel periodo gotico. L’intersecarsi di archi a sesto acuto, paraste slanciate e affreschi centenari donano all’edificio sacro una caratteristica singolare in tutto l’Agro nocerino-sarnese; un monumento che si impone nella storia di Sarno e fa comprendere la ricchezza del territorio nel periodo gotico.
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