Secondo la tradizione, la chiesa di San Francesco d’Assisi fu fondata intorno al XIII secolo, poco dopo la morte del Santo, il quale, secondo un’altra tradizione, visitò a Foce di Sarno la tomba di Gualtieri di Brienne. In origine, essa fu consacrata a Santa Maria degli Angeli. La sua funzionalità è testimoniata da una vetusta campana, datata 1313, marchiata con il nome del donatore, l’amalfitano Cicciardo da Fiore.
Di quel tempio, purtroppo, non si hanno più tracce. La chiesa attuale, ricostruita più volte nel tempo, risale nella sua configurazione attuale ai secoli XVIII-XIX. Nella metà del 1700, padre Luigi De Lucia da Sant’Angelo Fasanella fece costruire, alle spalle della chiesa, un particolare ed artistico campanile, crollato nel 1800.
La facciata principale, tutt’uno con il convento, è caratterizzata dalla scala a due rampe che conduce al grande pronao. Il prospetto è diviso in due registri: il primo, distinto da un grande arco a tutto sesto che dà accesso all’edificio sacro, sormontato da un terrazzo; il secondo, arretrato rispetto al primo, da un grande finestrone con a destra un orologio e a sinistra una meridiana, il tutto incoronato da un timpano ribassato interrotto da una struttura a forma di piccola edicola.
L’interno si presenta a navata unica, con piccole cappelle a destra e a sinistra, e l’area presbiterale inserita all’incrocio col transetto che divide dalla grande abside, sormontata dalla grande cupola, che esternamente è ricoperta da maioliche gialle e verdi. La navata, che ospita l’antico pulpito in legno, è coperta dalla bellissima controsoffittatura in legno con alcuni dipinti.
La chiesa è stata oggetto di un adeguamento liturgico post-concilio che ha riguardato l’aggiunta di un nuovo altare rivolto verso il popolo, realizzato in materiale plastico trasparente, conservando nello stato l’antico altare maggiore in marmo. L’ambone è un semplice leggio in legno dorato di manifattura commerciale.
Il convento, oggi in gran parte inglobato nel municipio ribattezzato Palazzo San Francesco, conserva il chiostro a pilastri squadrati e archi a tutto sesto, dove sono leggermente visibili tracce di affreschi con episodi della vita del Serafico Padre risalenti al ‘700. Un complesso religioso che dimostra come Sarno sia stata una cittadina impregnata di spiritualità francescana.
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