A completare il quadro illustrativo sintetico della documentazione conservata nell’archivio diocesano di Nocera dei Pagani, non si può dimenticare il fondo che concerne i processi di beatificazione. Anche le biografie esemplari dei tanti beati, e poi santi della nostra Chiesa diocesana, contribuiscono a definire una chiara identità del percorso storico attraversato dalla fede cristiana nelle nostre comunità, nel corso dei secoli.
Si tratta di percorsi di vita la cui ricostruzione ha certamente arricchito il nostro mondo e il nostro modo di appartenere alla Chiesa, con una documentazione che consente di andare ben oltre i metodi e i canoni tradizionali dell’agiografia meridionale.
Basti pensare ai volumi che riguardano il processo di beatificazione e poi di canonizzazione di S. Alfonso Maria de Liguori, che partono dal 1788 e si spingono fino al 1951.
Ma nel nostro archivio diocesano sono gelosamente conservati il processo di beatificazione e canonizzazione del redentorista Cesare Sportelli, quello di Domenico Blasucci e Vito Michele Di Netta, ma anche di figure femminili, come quelle di Filomena Giovanna Genovese e Maddalena Fezza. E come non citare poi i processi di beatificazione e canonizzazione che riguardano Antonio M. Losito, Emanuele Ribeira, Paolo Cafaro, Gennaro Maria Sarnelli e Maria Consiglio dello Spirito Santo, fino a giungere ai processi di beatificazione di Tommaso Maria Fusco, fondatore delle Figlie della Carità del Preziosissimo Sangue e Alfonso Maria Fusco (poi santo), fondatore delle Suore di San Giovanni Battista ad Angri.
Da questa panoramica del nostro ricchissimo Archivio diocesano nocerino emerge la fede concreta che si immerge nel nostro comune passato e che poi riemerge ancora oggi come coscienza luccicante e viva del nostro essere cristiani nel mondo attuale. Ognuno di noi, forse anche inconsapevolmente, porta sulle proprie spalle non il peso, ma il tesoro delle nostre radici e delle nostre tradizioni che si sono incontrate e scontrate nel nostro comune passato comunitario, nei tornanti macro-storici che hanno caratterizzato l’uomo nel suo stringente ma mai soffocante rapporto con Cristo e la sua la Chiesa diocesana.
Ognuno nel ruolo provvidenziale che Dio gli aveva assegnato ha svolto nella storia singola o collettiva la sua azione, alla ricerca di un senso da offrire alla propria esistenza. A quali valori si è ispirato? Consultando le carte polverose del nostro archivio, capiremo che queste storie hanno superato gli orizzonti umani del tempo per riaffermare il valore dell’eternità della nostra fede.
Giuseppe Palmisciano
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