Un Anno Santo per rianimare la speranza

Dalla Bolla di indizione di papa Francesco, un invito al perdono, all’unità e alla cura del creato. Il perdono non cambia il passato, ma rischiara il futuro, permettendo di vivere senza rancore, livore o vendetta.
Charles Péguy

«Possa il giubileo essere per tutti occasione di rianimare la speranza» (n. 1 della Bolla di indizione). L’espressione potrebbe racchiudere la ricchezza di questo Anno Santo, che si apre alla luce delle parole di san Paolo: «La speranza non delude», perché offre la certezza dell’amore di Dio. La categoria dell’incontro emerge subito come punto fondamentale per guidare noi pellegrini, che ci recheremo a Roma o nei luoghi diocesani designati ad hoc.

Un annuncio rivolto a tutti, perché «Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene» (n. 1).

Il Papa si affretta a considerare la profonda unità che intercorre tra le tre virtù sorelle, ma intende prediligere la ‘sorella minore’, per riprendere il linguaggio di Charles Péguy: «La speranza, insieme alla fede e alla carità, forma il trittico delle virtù teologali che esprimono l’essenza della vita cristiana».

Ma veniamo a un punto cardine della Bolla del Papa:
Perdonare non cambia il passato, ma rischiara il futuro. L’indulgenza che la Chiesa offre per i meriti di Cristo ci aiuta al perdono reciproco: «Il perdono può permettere di cambiare il futuro e di vivere in modo diverso, senza rancore, livore o vendetta». Questo si concretizza attraverso segni visibili che rendono il contenuto tangibile: la pace, la trasmissione della vita, i detenuti, e il rifiuto della pena di morte.

Gli appelli che il Papa rivolge durante tutto quest’anno riguardano il rispetto del creato, il condono dei debiti e passi concreti per favorire l’unità dei cristiani, anche in occasione del 1700° anniversario del primo Concilio della Chiesa, celebrato a Nicea nel 325.

L’ultima considerazione riguarda la speranza per la vita eterna. Con grande passione, papa Francesco riprende questo tema e scrive: «In virtù della speranza nella quale siamo stati salvati, guardando il tempo che scorre, abbiamo la certezza che la storia dell’umanità e quella di ciascuno di noi non corrono verso un punto cieco o un baratro oscuro, ma sono orientate all’incontro con il Signore della gloria. Viviamo dunque nell’attesa del suo ritorno e nella speranza di vivere per sempre in Lui» (n. 19).

Buon Anno Santo a tutti.

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