“Accogliendo le petizioni e i desideri di pastori, di religiose e religiosi, come di associazioni di fedeli, considerato l’influsso esercitato dalla spiritualità di santa Teresa di Calcutta in diverse regioni del mondo”, il Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha disposto che il nome di santa Teresa di Calcutta “sia iscritto nel Calendario Romano Generale e la sua memoria facoltativa sia celebrata da tutti il 5 settembre”.
È quanto si legge in un decreto diffuso oggi, a proposito di Madre Teresa, il cui nome era stato iscritto nell’albo dei santi nel 2016 e ora viene inserito “in tutti i Calendari e Libri liturgici per la celebrazione della Messa e della Liturgia delle Ore”.
“Vivendo radicalmente e proclamando in modo audace il Vangelo, santa Teresa di Calcutta è una testimone della dignità e del privilegio del servizio umile”, si legge nel decreto.
“Scegliendo di non essere solo la più piccola, ma la serva dei più piccoli, ella divenne modello di misericordia e autentica icona del buon Samaritano. La misericordia, infatti, è stata per lei il ‘sale’ che dava sapore a ogni sua opera e la ‘luce’ che rischiarava le tenebre di quanti non avevano più neppure lacrime per piangere la loro povertà e le loro sofferenze. Il grido di Gesù sulla croce, ‘Ho sete’ (Gv 19, 28), penetrò la parte più profonda dell’anima di Teresa. Pertanto, per tutta la vita si dedicò completamente ad estinguere la sete di Gesù Cristo di amore e delle anime, servendolo tra i più poveri dei poveri. Piena dell’amore di Dio, irradiava in ugual misura il medesimo amore agli altri”.
M.Michela Nicolais
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