“Con la voce di Maria” compie cinque anni: preghiera, carità, annuncio

Il movimento di preghiera social è nato all’indomani del 27 marzo 2020, dopo la preghiera solitaria, ma intensa, evocativa, carica di fede e speranza, che racchiudeva le attese di tutto il mondo, che papa Francesco volle tenere all’inizio del primo lockdown per il Covid-19

“Con la voce di Maria” compie cinque anni. Il movimento di preghiera social è nato all’indomani del 27 marzo 2020, dopo la preghiera solitaria, ma intensa, evocativa, carica di fede e speranza, che racchiudeva le attese di tutto il mondo, che papa Francesco volle tenere all’inizio del primo lockdown per il Covid-19.

Le immagini di quella serata fecero il giro del mondo. La foto del Pontefice da solo, sotto la croce e sotto la pioggia, in contemplazione, resterà nella storia. Da quel Rosario pregato da solo e con il mondo è nato il gruppo “Con la voce di Maria”, che da allora si ritrova tutti i giorni per la recita della preghiera mariana.

Ad agevolarne la diffusione sono stati i social media. I partecipanti, di giorno in giorno più numerosi, si davano appuntamento su Skype. Quel canale ha tenuto uniti nei momenti più bui della pandemia. Al mattino la Messa da Santa Marta, la sera il Rosario in rete o seguendo la preghiera del cardinale Angelo Comastri.

Ricordi

«Avremmo dovuto, avremmo potuto fare un video più lungo e invece oggi vogliamo festeggiare 5 anni con un video sintesi del nostro fondatore Aniello Lettieri. Auguri a noi. A Maronn c’accumpagne sempre a tutti quanti. Continuiamo a pregare per papa Francesco, è alla sua chiamata che noi abbiamo risposto».

È il contenuto a corredo del video pubblicato sulla pagina social del gruppo di preghiera, che richiama l’invito rivolto dal Santo Padre quel 27 marzo 2020.

Una realtà nata spontaneamente, che nel 2023 si è data la forma di associazione.

Storie

Su Insieme abbiamo raccontato spesso le esperienze di “Con la voce di Maria”. È molto bello ricordare quella di Amalia Licenziato, originaria di Poggiomarino. La sua vita è cambiata: «Se non vado a Messa ogni domenica – racconta – mi manca qualcosa».

Nel pieno della pandemia, Amelia è invitata da padre Antonio Piccirillo e da Aniello Lettieri a recitare, insieme ad altre persone, il Rosario via Skype.

Con lei si ritrovano decine di persone anche da altre zone d’Italia e d’Europa.

Una preghiera che diventa carità. Infatti, tuttora il gruppo cerca di dare risposte concrete alle situazioni di disagio e bisogno segnalate da un “garante diretto”. La regola seguita è semplice: chi può mette liberamente qualcosa. In tanti hanno beneficiato di queste piccole gocce di bene.

Quando la fede prende radici nel cuore nasce spontaneo il desiderio di condividere la propria esperienza con gli altri. Perché, come insegna il Vangelo, non si accende una lucerna per metterla sotto il moggio.

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